Il 9 maggio è la Giornata internazionale del commercio equo e solidale, e per celebrarla Fairtrade vuole mettere al centro la situazione attuale dei produttori, colpiti dall’ennesima crisi che mette a repentaglio la loro sopravvivenza, dando un volto e un nome a questi “eroi”, che sfidano condizioni ambientali e sociali avverse per vivere con dignità della terra, la loro fonte di sopravvivenza, ma anche la nostra.
Sylvia, ad esempio, che è una piccola produttrice di caffè che coltiva il suo appezzamento in El Salvador, attraverso metodi tradizionali tramandati di generazione in generazione e che lei ha appreso dalla nonna, anch’essa coltivatrice di caffè che le ha trasmesso l’amore per la sua terra. Sono tante le sfide che deve affrontare ogni giorno nel suo piccolo campo: le malattie che colpiscono le piante, causate dal cambiamento climatico; l’oscillazione dei prezzi del mercato del caffè che spesso costringe contadini come lei ad abbandonare la terra; e oggi anche l’emergenza COVID-19, che ha bloccato il suo Paese, impedendo ai contadini di portare il frutto del loro lavoro ai centri di raccolta e ai magazzini da dove la merce parte per essere distribuita in tutto il mondo.
Se il futuro di tutti gli abitanti del pianeta è messo a repentaglio dalla pandemia, questo è ancora più vero per gli agricoltori, soprattutto dei Paesi in via di sviluppo, messi sotto scacco dall’ennesima sfida che rischia di vanificare ancora una volta i loro sforzi.
Sono tante le contadine e tanti i contadini a cui Fairtrade sta cercando di dare un volto. Si stima che siano circa 1 milione e 700 mila le persone raggiunte con i benefici apportati dalla certificazione, riuniti in più di 1700 organizzazioni in 75 paesi.
Così dopo il Premio Faitrade, uno strumento straordinario e flessibile, che risponde ai bisogni specifici delle comunità, proprio in occasione della Giornata internazionale del commercio equo, Fairtrade International ha annunciato l’istituzione di due fondi, raccolti attraverso le Iniziative nazionali Fairtrade e attraverso le aziende certificate: il primo servirà ad aiutarli a fronteggiare l’emergenza di questo momento, e ad acquistare dispositivi di sicurezza, sanitari e generi di prima necessità per le comunità e, in particolare, per i più bisognosi; il secondo, chiamato “Fondo per la resilienza”, contribuirà a sostenere la ripartenza a medio e lungo termine, il rafforzamento finanziario e gli interventi di programmazione per risollevarsi dalla crisi.
Sostenere gli agricoltori, eroi in prima linea anche in questa emergenza, significa sostenere tutti noi, e scegliendo i prodotti di commercio equo certificati Fairtrade, abbiamo un’opportunità in più per continuare a farlo.