Le storie del volontariato passano dal cuore di Milano

Mercoledì 5 dicembre, in occasione della Giornata Internazionale del Volontariato Cissevi Milano ha organizzato la Volontario Run, una “corsa” di 300 metri da compiere in 30 minuti per celebrare i volontari, le associazioni e i cittadini attivi che ogni giorno illuminano la città metropolitana di Milano.

Una corsa che si è svolta al contrario rispetto alle normali maratone: l’invito per i partecipanti è stato infatti quello di muoversi lentamente, prendere tempo per dedicarlo, idealmente, alla città.

Alle 18:30, in piazza della Scala, sono state consegnate al sindaco di Milano delle cartoline, compilate dalle associazioni e da gruppi di cittadini, con la richiesta di istituire a Milano, città delle “week”, anche la Settimana del volontariato per dare visibilità a uno dei fiori all’occhiello della città, spesso tenuto sotto traccia.

Alla manifestazione hanno inoltre partecipato due ospiti d’eccezione: Marco Maccarini, che ha commentato la corsa intervallandola con una serie di messaggi rivolti ai partecipanti e alla metafora della competizione; e Tiziana Di Masi, attrice di spettacoli di impegno civile sui temi “caldi” del vivere quotidiano e volto noto alla nostra cooperativa.
Tiziana ha omaggiato tutti i presenti in piazza della Scala con le storie di volontariato che ha raccolto negli anni e che hanno dato forma allo spettacolo #IoSiamo.
Durante la maratona, proprio a lei è stato affidato il compito di motivare gli “atleti” con un discorso motivazionale, ispirato all’indimenticabile speech di Al Pacino in “Ogni maledetta domenica”, virato però in chiave di volontariato e impegno sociale.

Al folto pubblico che ha affollato Piazza della Scala e Galleria Vittorio Emanuele sono state consegnate delle pergamene, ciascuna con una storia tratta da #IoSiamo.
Come quella di Norina Ventre, “Mamma Africa”, che dà da mangiare agli immigrati esattamente come trent’anni fa sfamava i braccianti calabresi.
Come quelle degli attivisti della “Terra dei fuochi”, mamme che hanno perso i figli divorati dal cancro e ora sostengono altre mamme, nella loro stessa situazione.
Come quella di Mario, emiliano, che aiutando i disabili ha fatto del bene ad altri e soprattutto a se stesso, superando la depressione che lo aveva colpito.
Come quella di Alessio, che fa il clown nelle corsie di ospedale in Toscana per regalare un sorriso a chi non ne avrebbe motivo.
Come quelle dei tanti volontari che superano con gesti concreti e quotidiani ogni distinzione di sesso, razza, religione facendo del bene per gli altri, per tutti noi.

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