Il secondo appuntamento del progetto Sguardi (G)locali, organizzato dall’Associazione #Faremeglio e sostenuto dal Comitato Soci Coop di Treviglio, si è tenuto sabato 8 aprile con l’intento di far maturare negli studenti e nelle studentesse partecipanti pensieri critici riguardo a sfide globali e istanze locali attraverso la visione di alcuni docufilm.
In questo secondo appuntamento l’attenzione è stata spostata verso il tema della violenza contro le donne e di genere: ai partecipanti è stato proposto il docufilm “Womæn” di Yann Arthus-Bertrand e Anastasia Mikova.
Il filmato, nel quale sono presenti interviste di 2.000 donne provenienti da 50 paesi diversi, dona un ritratto intimo della vita femminile evidenziando ingiustizie e discriminazioni, ma anche la forza delle donne nel lottare per cambiare la loro condizione.
Dopo l’introduzione dell’Avvocata Laura Rossoni sull’evoluzione delle normative in materia di tutela delle donne e la condivisione di alcuni dati relativi al fenomeno, l’Assegnista di Ricerca dell’Università di Bergamo Stefano Rozzoni ha presentato ai partecipanti le modalità di approccio critico al testo audiovisivo, soffermandosi sulla possibilità di usufruire della narrazione transmediale come strumento di dialogo tra le scuole e il territorio.
Tra i testi prodotti, ti proponiamo quello di Giulia Passeri, studentessa della classe 5Atg dell’Istituto “Zenale e Butinone” di Treviglio, che puoi leggere qui:
Rivelando l’Anima Femminile
Nel docufilm “Womæn” si apre un affascinante panorama sulle vite e le esperienze delle donne in tutto il mondo. Attraverso testimonianze intime e potenti, esso ci invita ad esplorare la complessità e la forza dell’universo femminile. Analizza le loro vite, mediante interviste personali, mostrandoci come esse, non siano solo oggetti di desiderio, ma soggetti di desiderio; individui con voci, passioni e storie uniche. Celebra la complessità e la forza femminile, esaminando non solo le difficoltà, ma anche le aspirazioni e le lotte delle donne provenienti da diverse culture. Offre così, una visione profonda e universale di tale condizione, sollevando il dilemma etico delle disuguaglianze di genere e della discriminazione ed invita alla riflessione sulla necessità di un cambiamento sociale. Queste storie così d’impatto sottolineano poi l’importanza di un’equità universale e la lotta per i diritti umani fondamentali, spingendo tutti a considerare il valore dell’uguaglianza di genere.
“La nostra voce è il nostro potere. Non lasciare che nessuno te la tolga”. Questa citazione incarna la determinazione delle donne nel difendere la propria autonomia e la capacità di esprimere le proprie idee ed esperienze. Le immagini coinvolgenti e autentiche che accompagnano questa testimonianza invitano gli spettatori a considerare il valore cruciale della voce femminile, nel perseguire la dignità per tutte le persone. Le conoscenze e le pratiche delle donne sono spesso vitali per gestire le risorse naturali e conservare l’ambiente. Il film stimola discussioni sulla partecipazione femminile, nella definizione delle politiche ambientali locali, evidenziando l’importanza di un coinvolgimento equo nei processi decisionali. Questo può incidere positivamente, incoraggiando l’inclusione delle prospettive femminili nella pianificazione ambientale e nella gestione delle risorse. L’empowerment delle donne nel settore ambientale non solo migliora la sostenibilità, ma promuove anche la giustizia sociale. Il film invita a considerare come valorizzare e incoraggiare le leadership femminili nel campo ambientale, per affrontare sfide come il cambiamento climatico e la conservazione della biodiversità, contribuendo così a una comunità più resiliente.
In conclusione, “Womæn” ci ispira a promuovere l’uguaglianza di genere e a valorizzare il contributo unico delle donne per un mondo più equo e rispettoso.
