C’è posta per l’Iran: 112mila cartoline per dire no alla violenza

Giovedì 22 giugno, Coop e Amnesty International Italia hanno consegnato all’ambasciata iraniana di Roma le quasi 112mila cartoline sottoscritte da Soci Coop e cittadini per dire no alle violenze e alle gravi violazioni dei diritti umani in corso in Iran dallo scorso settembre.

L’evento ha coronato l’iniziativa solidale avviata l’8 marzo a favore del popolo iraniano “Donna, vita, libertà”, che rientra nell’ambito della campagna “Close the gap” di Coop per la parità di genere.

Tra marzo e maggio le cartoline, sottoscrivibili anche online sul sito di Coop, sono state diffuse in allegato ai periodici Il Venerdì di Repubblica e Sette del Corriere della sera e ai mensili dei soci Coop Consumatori, L’informatore e Nuovo Consumo. In soli due mesi, migliaia di persone hanno aderito all’iniziativa affidando a Coop le proprie cartoline firmate per contribuire a lanciare un messaggio di pace.

Purtroppo, l’ambasciatore iraniano Mohammed Reza Sabouri, a cui era stata indirizzata una lettera ufficiale firmata da Coop e Amnesty International Italia per rendere nota la volontà della consegna, non ha mai risposto, nonostante le ripetute sollecitazioni. Da qui è nata l’idea di dar vita a un presidio davanti all’ambasciata iraniana con un grande sacco di iuta contenente tutte le cartoline raccolte. L’obiettivo è solo uno: tenere accesi i riflettori su quel che sta tutt’ora avvenendo in Iran e chiedere dignità e rispetto per le donne iraniane in lotta per i loro diritti.

A manifestare al fianco di Coop e Amnesty International Italia, anche l’attivista Parisa Nazari, che dal 2019 ha deciso di esporsi apertamente contro il regime iraniano sostenendo le proteste dei suoi connazionali in patria. Durante il presidio, sullo spartitraffico di fronte all’ambasciata, si è ballato sulle note della canzone “Baraye” del cantautore iraniano Shervin Hajipour dedicata alle donne, ragazze e bambine iraniane e alla loro lotta per la libertà.

Tra i dati diffusi da Amnesty International apprendiamo che le forze dell’ordine iraniane hanno ucciso oltre 500 manifestanti durante le proteste iniziate nel settembre 2022. Tra questi, almeno 71 erano minorenni di età compresa tra gli 11 e i 17 anni. Sono state arrestate oltre 20.000 persone, mentre sette sono state impiccate e decine di altre rischiano la vita ogni giorno. Migliaia di studentesse sono state vittime di attacchi con gas tossici.

Tutto questo succede in Iran, nel 2023: non restiamo in silenzio.Grazie a tutti coloro che hanno sottoscritto una cartolina per l’Iran, sostenendo la campagna “Donna, vita, libertà”.

Credits: Ansa/Fabio Frustaci

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