Anche a Monza il cibo avanzato non va sprecato!

Sul numero di oggi, venerdì 3 febbraio, de Il Giorno di Monza Brianza il giornalista Martino Agostoni parla di Buon Fine.

Cibo avanzato ma non sprecato
Va sulla tavola di chi ha bisogno
Il fresco invenduto della Coop viene distribuito dai volontari

<<Pane e Rose>> arrivano a casa delle famiglie monzesi più in difficoltà.
In pacchi confezionati dai volontari che contengono ciascuno fino a tre chili di prodotti alimentari freschi, a loro volta presi dalle eccedenze invendute a fine giornata dal nuovo supermercato Coop di via Lecco che li dona alla rete di solidarietà cittadina coordinata dal Comune assieme alla Casa del Volontariato.
È potuto partire da poche settimane a Monza il circuito di aiuti alimentari per indigenti riguardanti <<i freschi>>, quella fascia di prodotti di alto valore proteico, come latte, verdure o carni, ma di rapida scadenza, associato all’obiettivo di ridurre gli sprechi di cibo: un progetto a cui i Servizi sociali comunali e 15 associazioni caritatevoli e gruppi di volontariato attivi in città lavorano da un paio d’anni per ampliare e dare maggiore qualità all’attività di distribuzione di alimenti secchi e confezionati svolto già da tempo.
Con l’apertura l’anno scorso del Supermercato di medie dimensioni in via Lecco, e la disponibilità di Coop Lombardia di attivare anche a Monza il suo programma solidale <<Buon fine. Da spreco a risorsa>> di recupero delle eccedenze, si è trovato l’ultimo elemento per chiudere il circuito. Il motore sono i volontari monzesi che si distribuiscono i compiti: dalle associazioni per il trasporto anziani o disabili che hanno i mezzi, ai gruppi caritatevoli legati al mondo cattolico cittadino, al centro islamico o alle comunità evangeliche, e quindi le tante realtà solidali e Onlus di servzio. C’è chi va a ritirare tre volte alla settimana al Supermercato i prodotti freschi in eccesso e li porta al centro comunale di via Silva dove il municipio ha installato delle celle frigorifere per non interrompere la catena del freddo. Altri volontari si occupano della conservazione dei prodotti e del loro confezionamento in pacchi, e quindi si arriva alla distribuzione nelle case di cui ogni associazione e gruppo conosce le necessità di aiuti.
Questa rete di solidarietà è stata chiamata <<Pane e Rose>> perché <<pane ovviamente rappresenta il simbolo dell’aiuto alimentare che svolgiamo, mentre le rose sono il contributo in più di relazioni e disponibilità alle famigle che tutti i volontari aggiungono a questo servizio>>, spiega la vicesindaco con delega alle Politiche Sociali, Cherubina Bertola. Sono circa 700 le famiglie monzesi stimate come bisognose di aiuti alimentari, l’avvio di <<Pane e Rose>> sta permettendo di distribuire circa 150 chili di prodotti freschi in tre turni settimanali, finora abbastanza per le necessità di circa 100 famiglie alla volta. <<Siamo all’inizio – ha aggiunto la vicesindaco – e contiamo di poter allargare ancora la rete e rispondere ai bisogni di più famiglie possibili>>.

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